lunedì 28 gennaio 2013

1 - NOI E NINA

Trovo che esistano numerose analogie tra l’accogliere in casa un cucciolo d’uomo e un cucciolo di cane. So che le mie amiche M. e A., che hanno da poco partorito due bellissimi maschietti, vorrebbero scagliarmi addosso un tiralatte. Però, a parte l’esultanza per le mie tette salve, anche noi abbiamo il nostro bel daffare da quando (ieri) è arrivata Nina. Che ha due mesi, pesa due chili e nove e assomiglia alla mamma Sophy (detta anche Fufi).
Le somiglianze con un bebè sono le seguenti:
- Nina è un nome umano
- Nina piange
- Nina non ci dà retta
- Nina non ha la più pallida idea di come si faccia a trattenere la pipì (mi ricorda un palloncino forato, che mentre lo riempi d’acqua da una parte, piscia dall’altra)
- Nina caga molle come se avesse mangiato un omogeneizzato (non sto qui a rimarcare l’analogia olfattiva con la pupù di un neonato… fidatevi sulla parola)
- Nina dorme un sacco ma quando si sveglia si fa sentire
- Nina sta esplorando la sua nuova casa, sembra già affezionata al salotto, tant’è vero che stanotte ho dovuto dormire con lei sul divano (come spessissimo mi è capitato con Nicole addormentata sul dondolino)
- Nina mette in bocca qualsiasi cosa le capiti a tiro
- Nina ha finora compiuto due viaggi in macchina e vomitato sul sedile tre volte, ma solo perché alla quarta sono stata rapida ad aprire la portiera
Fin qui tutto bene, sono convinta che possiamo cavarcela, forti del nostro manuale di cura del cucciolo, del programma Sky “Cambio cane”, dei consigli della veterinaria e dell’esperienza col nostro primo cane, che useremo alla rovescia, ossia tutto quello che abbiamo fatto con Dookie non lo faremo con Nina.
Il vero problema è un altro. Nina terrorizza Nicole, al punto che stanotte la piccina ci ha detto: “Mamma, papà, vi prego, toglietemela di torno” e stamattina l’abbiamo trovata in lacrime sullo schienale del divano mentre il cucciolo tentava di saltare sulla seduta.
Mi prendo in pieno la colpa del terrore di mia figlia, perché da piccolina, per farla scendere alla svelta dalla macchina parcheggiata sotto casa, le dicevo: “Muoviti se no arriva il cagnolone dei vicini che ti mangia”. Mi rendo conto solo ora che l’accrescitivo “cagnolone” non ha impedito alla bimba di temere anche i cagnolini di trenta centimetri per dieci. Ma tant’è. E per la pacifica convivenza ci vediamo costretti a privarci del nostro cucciolo. Segue annuncio.
Chiunque sia interessato ad adottare una creatura carina, simpatica, bionda, (purtroppo) juventina, di un metro e cinque per non so quanti chili comunque mica tanti, mi telefoni. In dotazione lo zaino Invicta, un biglietto per il concerto di Vasco a Bologna e il vestito da carnevale di Bloom. Vaccinazione pentavalente e antitetanica incluse.


sabato 26 gennaio 2013

SIAMO PRONTI

La cuccia c'è.
Il guinzaglio allungabile anche.
I tappetini assorbi pipì ci sono. Molti tappetini assorbi pipì.
Le crocchette sono pronte.
Noi anche.
Più o meno.
Perché la lettura last minute del libro "Cani si nasce, padroni si diventa", ci ha fatto capire che:
- la cuccia va collocata in un luogo preciso della casa, ma non abbiamo capito quale
- il guinzaglio allungabile non va per niente bene
- i tappetini assorbi pipì sono diseducativi
- le crocchette vanno date dopo i pasti della famiglia riunita, cosa che a noi capita solo a giorni alterni
Ok non siamo pronti.
Però siamo sicuri che accoglieremo la nostra cucciola con tutto l'amore del mondo. Per la pazienza, la buona educazione, i turni per il giretto fuori casa ci stiamo organizzando. Con il pensiero alla nostra prima cagnolina, che nonostante cagasse ovunque anche in età adulta e abbaiasse come un'oca selvaggia, era una meraviglia.

venerdì 25 gennaio 2013

VASCO

Dopo una mattinata di patimenti on line, è fatta:
22 giugno
Bologna
Stadio Dall'Ara
Vascooo!
La combriccola quest'anno cresce: oltre ai Soliti, ci sarà anche Nicole.


giovedì 24 gennaio 2013

SCAMBIO DI SMS

Durante una lezione di editing (guarda caso), ricevo il seguente sms da un numero che non conosco:
vai continua fai con comodo...ma ormai x tt qll k ho già sofferto...e x qnt sto e sn stata male nn mi fa nnt
Impiego cinque minuti per decifrarne il contenuto. Quindi rispondo:
Credo tu abbia sbagliato numero, per quello che posso aver capito dal tuo sms.
(Da notare la punta di fastidio che mi viene spontaneo esprimere, seppur velatamente).
Mi arriva un altro messaggio:
cioe?
Al quale rispondo:
Non so chi tu sia
Pensavo fosse un concetto chiaro, invece:
mongolò so io...cmq nn ti ho inviato nnt xke k ti e arrivato??
Risentita per l'insulto con l'accento finale, spiego con calma:
Stai sbagliando numero, mi è arrivato un tuo sms ma io non sono mongolo o chiunque tu credi che io sia. Capito?
Ma la pischella non capisce, è ostinata:
hahahahahahaha...ma come sei scemo sn m gio...e il numero dll mia amica xo vorrei capire k t e arrivato
A questo punto mollo la presa, non c'è speranza. Salvo un barlume di comprendonio che colpisce la mia nuova amica di sms sgrammaticati:
ops forse ho sbagliato numero
potrei sapere k ti e arrivato
Non mi resta che affondare il colpo:
Eh te lo sto dicendo da tre sms a questa parte. Cancella il mio numero. E usa l'italiano corrente che non si capisce niente quando scrivi. Ciao
La pischella non ci sta:
il mio italiano e corretto
E, punta sul vivo, chiude con:
e tu il mio

Mia cara pischella, dovessi mai capitare su questo blog, sappi che, in maniera del tutto casuale, hai avuto la sfiga di scambiare alcuni messaggi con una che di mestiere fa la scrittrice e l'editor. Niente di personale, ci mancherebbe, è che certe scelte linguistiche mi inquietano. Ti sembrerò una stronza snob, infatti lo sono. Quindi nessun rancore, io non ho più il tuo numero e tu il mio. Né il mio indirizzo di casa o la targa della mia macchina. Spero.

giovedì 17 gennaio 2013

CHI BEN COMINCIA

Tre anni e 46 capitoli dopo, la stesura del mio nuovo romanzo è conclusa. Protagonista è Elisa, neo-trentunenne alle prese con la separazione dal marito e con la ricerca di una nuova identità personale e professionale. Ad aiutarla, in modo del tutto inatteso, gli abitanti di un piccolo borgo appenninico della provincia modenese, Rocca di Fiore, che, attraverso i loro racconti perduti nel tempo, le offriranno la possibilità di capire ciò che fino a quel momento aveva vissuto come spettatrice, mai realmente protagonista della sua esistenza. E le daranno l'occasione di iniziare un nuovo percorso professionale, con la scrittura di un libro a loro dedicato. Elly imparerà ad affrontare le sue paure, le incomprensioni nate all'interno della sua famiglia e diventate per lei ostacoli insormontabili. La saggezza popolare, gli esempi di forza d'animo delle persone incontrate, la tenacia di Elly nel perseguire un obiettivo importante saranno il mezzo per raggiungere una nuova percezione di sé e delle persone che la protagonista di questa storia ha accanto.
Il romanzo si intitolerà ELLY, per la pubblicazione ci sarà da aspettare. Vi terrò aggiornati.
Intanto pubblico con grande piacere (e un pizzico di vanità) il commento scritto da uno dei primi lettori del manoscritto - che, giuro, non ha percepito soldi da parte mia e che ringrazio con tutto il cuore.

Nei famosi capitoli che ti citavo prima, coglievo quell’aspetto di te, che mi piace. Leggendo, ho visto te. Ho avuto l’impressione di vederci te, dietro quelle parole. Non fraintendermi, non dietro al personaggio di Elisa. Ma dietro le parole stesse, le frasi, i concetti che volevi esprimere. Si tratta di impressioni, magari sono sbagliatissime, quindi dagli il giusto peso. Ma certe volte avevo la sensazione che le parole fossero come una tenda, oltre la quale intravedevo la tua personalità. Ho percepito la voglia di riscattarsi dopo il dolore (di qui il fatto del tuo approccio positivo e costruttivo). E ho avuto di nuovo quella sensazione che già avevo conosciuto nelle prime pagine, cioè di assistere come ad uno spettacolo teatrale: su il sipario, va in scena il meglio che ho da offrire, e spero che vi piaccia perché è quello che amo fare.
Tornando alla storia in sé, temevo ad un certo punto che Elly diventasse troppo “seriosa”, invece fino all’ultimo mantiene il suo equilibrio. Cambia, alla fine è diversa da com’era all'inizio. Ma cambia gradualmente. L’ultima Elly è diversa dalla prima, ma non così tanto da apparire troppo cambiata. In questo sei stata coerente e non era facile.
Punti deboli non ne vedo, così ad una prima analisi, se devo basarmi sul mio gusto personale vabbè, sai già, io prediligo pochi contesti territoriali perché favoriscono l’immedesimazione, ma del resto la storia stessa era improntata sul territorio e sul tanto che ha da suggerire. Mi piace!

 

martedì 15 gennaio 2013

OGGI MI SENTO COSI'


Tre anni e quarantasei capitoli dopo…
FINE.

Oggi mi sento così:

 
Semplicemente felice.
Anche perché tra due settimane arriva la nostra cucciola e tra cinque mesi torna Vasco, come promesso.

sabato 5 gennaio 2013

NOI SIAMO I SOLITI, QUELLI COSI'


Alla fine della prossima presentazione, salirò sul tavolo e pronuncerò al microfono le seguenti parole:

Grazie, grazie, grazieee
Siete fantastici
Eh siete fantastici
Siete voi gli eroi
Siete voi che dovrete andare avanti
Siete voi i più belli, i più belli qua
Grazie, grazie, grazie
Grazieee
E avanti così che ve la caverete tutti
Be’ qualcuno non tornerà a casa la sera
Uno su mille ce la farà
E uno su mille non ce la farà
Ciao ciao ciao
Portami via dai, portami via
Ciaooo
(V.R. San Siro 2011)
(Ps. Io c'ero)



 

 

 

giovedì 3 gennaio 2013

PALESTRA FAI DA TE

Mi piacciono un sacco i consigli per dimagrire dopo le abbuffate natalizie, che seguo scrupolosamente.
Per esempio:


Peccato che la penultima volta che ho fatto quella roba mi si sia ribaltato il letto.
L'ultima volta invece mi è uscita l'ernia lombare.
Giuro.
Ps. Non c'è niente da ridere.

GIORNATA DI PULIZIE

Eliminati gli acari, si torna a respirare a pieni polmoni. Casa e ufficio fatti, stanca ma soddisfatta.
Cercasi volontari per il garage.




martedì 1 gennaio 2013

AAA

In vista del 2013 abbiamo deciso di allargare la famiglia.
Quindi... cercasi cucciolo di cane di piccola taglia, mi raccomando di piccola taglia. Dovesse diventare grande, ci troveremmo costretti a liberarci di Nicole, che ha paura dei quadrupedi superiori ai trenta centimetri di altezza. E un po' ci dispiacerebbe, se non altro per la simpatia.
Chiediamo inoltre che il cucciolo sia:
- spiritoso ma non invadente
- di carattere, ma senza spocchia
- gentile
- educato
- indipendente
- gratis
In pratica ce ne piacerebbe uno più o meno così che, educazione a parte, era una meraviglia (quella a destra nella foto):

 
 
Altra condizione necessaria, che sia femmina, perché io e Nicole vogliamo comunque essere in netta maggioranza.
Se avete notizia di un cagnolino in cerca di una famiglia, fatemi un fischio.
Grazie :))